Gruppo delle Odle – Traversata delle Odle
GRUPPO AMICI DELLA MONTAGNA
PIAZZOLA SUL BRENTA
Gruppo delle Odle – Traversata delle Odle
20 e 21 luglio 2019
Referenti: Tarcisio Santinello 327 9539695, Elena Seraia 333 2050180, Paolo Cervato 348 4190323
Mezzo di trasporto: Pullman
Partenza: Ore 5.30 di fronte alla sede dal GAM via Rolando 57- Piazzola sul Brenta
Dati tecnici: Val di Funes, Parco naturale Puez Odle.
1° giorno: Dislivello 850 m, 5/6 ore. Punto di partenza è il parcheggio di Ranui 1352 m, punto d’arrivo Malga Gampen 2062 m, difficoltà E
2° giorno: Dislivello 700 m; 6/7 ore. Punto di partenza Malga Gampen 2062 m, punto d’arrivo rifugio Firenze 2034 m, difficoltà E, breve tratto EE.
Note: Consigliati i bastoncini da trekking, abbigliamento adeguato alla quota ed alla stagione, si raccomandano calzature adatte ai sentieri di montagna (no scarpe da ginnastica), sacco lenzuolo, asciugamano, crema solare. Ricordarsi inoltre di portare l’occorrente per il momento conviviale (posate, bicchieri, piatto non usa e getta).
Cenni naturalistici: La val di Funes è la valle delle Dolomiti considerata la più bella del mondo. Si tratta di una delle ultime valli rimaste incontaminate, e proprio per questo motivo è una delle valli altoatesine più visitate per la sua tranquillità e la sua ricchezza di panorami mozzafiato.
Il Parco naturale Puez-Odle comprende, come svela il suo nome, l’imponente gruppo montuoso del Puez e delle Odle, dichiarate patrimonio mondiale UNESCO.
Descrizione del percorso: Le Odle, aghi in ladino, separano la Val di Funes dalla val Gardena, fanno parte del parco naturale Puez- Odle e culminano nei 3030 m della Furchetta. Il loro celebre profilo dentellato lo si può ammirare sul versante nord dalla val Funes assieme alle innumerevoli panoramiche malghe.
1° giorno: Dopo aver percorso gran parte della valle Funes, (Villnostal in tedesco), arriviamo in località Ranui (1346 m), ai nostri occhi una delle immagini simbolo della valle, e non solo, la barocca chiesetta di San Giovanni, immersa nel verde di ampi prati ai margini del bosco e sovrastata dalla maestosità delle pareti del Sass Rigais (3025 m). Dopo una breve visita seguiamo la strada sterrata (28) che costeggia il torrente, proseguiamo di lì a breve verso sud puntando la catena delle Odle. In lieve salita nel fitto del bosco di abeti superiamo un ponte ed alcuni tornanti e giungiamo in un’ora alla fine della strada (1716 m). Proseguiamo sulla sinistra, a destra il sentiero porta a Malga Brogles, fino ad incrociare in località fontane bianche (1875 m) il sentiero delle Odle (35) che collega malga Brogles al rifugio Genova. La via, conosciuta come Adolf Munkel Weg, si aggira sui 2000 metri di quota, corre al margine del bosco e pietraie tra larici e cembri, sempre ai piedi dei ripidi ghiaioni che scendono dalle gigantesche punte delle Odle. Qui si ha veramente l’idea della forza della natura, passiamo accanto a enormi massi spigolosi piombati giù dalle enormi incombenti pareti. Attraversiamo ghiaioni mobili levigati da millenni di rotolii, sempre camminando su una sorta di cintura che divide il bosco ed il prato dai sassi e dalle vette. Lasciamo in alcuni casi il sentiero per scendere sui prati sottostanti per far visita a qualche malga (Geisler, Glatsch, Gschnagenhardt) incantevoli e deliziosi punti di ristoro dove si possono assaggiare specialità locali. Dopo alcuni saliscendi incontriamo la stradina (33) che sale da Malga Zannes e siamo ormai in vista della nostra meta malga Gampen (2062 m) situata in una vasta conca appena sotto il passo Poma e alla fine del versante settentrionale delle Odle.
2° giorno: Dalla Malga Gampen seguiamo sempre il sentiero (31-35) che sale nel vallone erboso dove alla sua sommità troviamo il rifugio Genova (2297 m), da qui abbiamo la possibilità di salire al passo Poma (2340 m) spartiacque tra la val di Funes e la val Badia, per poi continuare fino alla cima del col di Poma (2420 m) per ammirare nella loro interezza la catena delle Odle, tutta la valle di Funes, le Odle di Eores con il percorso dedicato a Gunther, fratello di Messner, il Sass Putia, il Puez, ecc. …
Ritorniamo al passo Poma e seguiamo il sentiero (3) in direzione sud che è parte dell‘alta via n°3, percorso che in 12 tappe congiunge Bressanone a Feltre. Percorriamo ora tale via che su lievi pendii erbosi ci conduce alla forcella San Zenone (2239 m) per poi aggirare il SAS DAL EGA ed entrare sul versante meridionale delle Odle, certamente imponenti ma meno spettacolari di quelle ammirate il giorno precedente. Costeggiamo le creste del Longiarù e saliamo in modo più marcato ma mai eccessivo sempre percorrendo l’alta via, tralasciamo le indicazioni del sentiero n°13, che una volta superata la forcella dal’Ega ci condurrebbe verso il rifugio Firenze.
Entriamo in un canalone detritico che con percorso ora più faticoso su terreno instabile ci porta a raggiungere il punto più alto della nostra attraversata, forcella della Roa (2617 m), valico tra la val Longiaru’, in val Badia, e la conca di Cisles in val Gardena, abbiamo così modo di osservare le Odle dal versante meridionale. Percorsa la stretta e rocciosa val di Roa giungiamo sui grandi prati erbosi delle Alpe di Cisles che si estendono sulla soleggiata val Gardena per poi giungere finalmente al rifugio Firenze (2034 m).
La gioia nell’osservare e nel comprendere è il dono più bello della natura.
Albert Einstein
Buona escursione a tutti.
I referenti
Monte Stivo
L’escursione prevista per domenica 23 giugno 2019 al Gruppo del Latemar, posticipata al 30 giugno per favorire la festa del ventennale, viene annullata per l’impraticabilità dei sentieri a causa della presenza di neve.
Questa l’escursione proposta in sostituzione.
GRUPPO AMICI DELLA MONTAGNA
PIAZZOLA SUL BRENTA
DOMENICA 30 GIUGNO 2019
CATENA DELLO STIVO/BONDONE
SALITA AL MONTE STIVO DA SANTA BARBARA
Referenti d’escursione: Chiara Bergamin 3392059619 , Ornella Baggio 3471509378 e Sabina Mascaro 3465124182.
Partenza: ore 6.15 presso il parcheggio del Centro Sportivo “ Le Magnolie” di Piazzola sul Brenta
Trasporto: Pullman
Dati tecnici: disl. Mt 800 circa, difficoltà E, durata escursione 6/7 ore circa
Note: abbigliamento da montagna, scarponi, pranzo al sacco oppure in rifugio, consigliatissima una buona scorta di acqua.
DESCRIZIONE PERCORSO
Con il pullman arriveremo fino al Passo Santa Barbara,dove ci cambieremo ed avrà inizio la nostra escursione. Da qui proseguiremo in direzione Sant’Antonio (1.250) imbocchiamo la stradina con segnavia 608B che seguiamo fino in località le Prese (1.480). Qui lasciamo la stradina e per sentiero risaliamo la dorsale sud-ovest fino alle postazioni della guerra. Attraversiamo poi il pendio in direzione del rifugio e della cima (2.059). Sulla panoramica cima troviamo la croce e l’osservatorio con le indicazioni delle montagne circostanti.
Dalla cima la vista spazia sulla Catena del Lagorai, sul Pasubio e sulle Piccole Dolomiti ad est, il gruppo del Monte Baldo a sud, le Alpi di Ledro a sud-ovest, i ghiacciai dell’Adamello, del Carè Alto e della Presanella a nord-ovest, le Dolomiti di Brenta a nord. Ampie tracce di trinceramenti e fortificazioni austroungariche ed italiane della Grande Guerra si possono osservare un po’ ovunque sul Monte Stivo, che faceva parte del grandioso sistema fortificato dell’Alto Garda.
Dalla cima scendiamo al rifugio Prospero Marchetti allo Stivo, dove pranzeremo.
Dopo la meritata pausa , prenderemo il sentiero 608 passando per la Malga Stivo (1.748) e ci dirigeremo per località le Prese per poi giungere al punto di partenza dove ci attende il pullman.
Buona escursione. Le referenti.
Dolomiti di Zoldo
Domenica 02 giugno 2019
DOLOMITI DI ZOLDO
Gruppo del Bosconero
mezzi propri
Ritrovo a Piazzola sul Brenta, presso la sede, Via Rolando 57 – ore 06:30 Partenza per Lago di Pontesei comune di Forno di Zoldo (Entrata autostrada a Limena: A4 – A27 – uscita Longarone – SP251)
Pausa per la colazione presso la pasticceria “4 VALLI” di Longarone
Referenti: Romana Todescato (328 2145 378), Gastone Cerato (329 1920 578)
Difficoltà percorso: E
Quota massima: Rifugio Casera Bosconero a 1457 m.s.l.m.
Tempo percorrenza: 2,30 h circa (andata).
Dislivello: 632 metri.
Lunghezza percorso: 3,6 km. (andata).
Sentiero: n. 490
N.B.: si prega coloro che desiderano pranzare al Rifugio Bosconero di comunicalo ai referenti durante l’iscrizione.
Il gruppo dolomitico del Bosconero è molto articolato, relativamente poco conosciuto e frequentato rispetto ai più noti colossi dolomitici centrali; solo negli ultimi decenni è diventato meta per escursioni di camminatori. Un tempo era luogo “oscuro” ed anche misterioso, grazie alle sue caratteristiche di montagna impervia, frequentata solo da cacciatori e boscaioli.
Si trova tra il fiume Piave a sinistra e Torrente Maè a destra. Quest’ultimo forma il lago artificiale di Pontesei, sulla strada fra Longarone e Forno di Zoldo, dove parcheggeremo la macchina per l’inizio della nostra escursione.
Dal Lago di Pontesèi si attraversa la strada provinciale e ci si immette subito sul sentiero n. 490 che sale serpeggiando moderatamente per la Val de Bosconero, all’interno del fitto bosco di faggi, fino al bivio con il sentiero n. 485, che lasceremo sulla destra, per proseguire sempre dritto sul 490: la via più lunga ma anche la più facile per il Rifugio Casera Bosconero. Salendo costantemente all’interno, il sentiero si fa più stretto fino ad incrociare il n. 491 sulla nostra sinistra, denominato Pian del Mugon, che si trova a quota 1024 mt., noi continueremo sempre sul sentiero 490.
Di tanto in tanto si dovrà salire su dei rudimentali ponti per oltrepassare i vari torrentelli di montagna. Successivamente si punta verso sud, fino ad arrivare al bivio Baita Dare che lasceremo sulla sinistra. Altri venti minuti di cammino e arriveremo al Rifugio Casera Bosconero, (mt. 1457).
Il rifugio è circondato dai Monti Sfornioi, Sasso di Bosconero, Sasso di Toanela, Rocchetta Alta e Bassa. Il Rifugio Casera Bosconero è punto di riferimento per bellissime escursioni.
Buona escursione a tutti!
Escursione effettuata nel 2017
Bastionata rocciosa, imponente anche se non raggiunge quote molto elevate, il Gruppo del Bosconero è un esteso massiccio dolomitico in centro Cadore, selvaggio e non eccessivamente frequentato. Esso mantiene intatte le caratteristiche delle montagne bellunesi, con ampi dislivelli in ristretti margini di spazio attraverso profonde forre e tetri, ripidissimi canaloni, che rendono l’insieme ancora più selvaggio ed isolato.
Referenti:
Gastone Cerato, tel. 329 192 0578;
Romana Todescato, tel. 328 214 5738;